Oggi niente ricette.
Ero al lavoro, al lunedì pomeriggio lavoro come assistente da una ginecologa; accolgo le pazienti, prendo le telefonate, faccio le fatture, fisso gli appuntamenti, do l'acqua alle piante e scrivo le scadenze sui farmaci che gli informatori omaggiano alla dottoressa.
Un lavoro semplice, ma io ci metto comunque in mio impegno.
Mi chiama la Dottoressa, trafelata, come al solito.
Presa da mille impegni ha dimenticato di pagare un bollettino che scade oggi.
Vado io, gli dico. Ma non si può fare, deve pagare con il bancomat... non insisto.
Dopo 5 minuti sento il suono dei suoi passi sotto il portico ed entra tipo ciclone nell'ambulatorio.
<Non ce l'ho fatta, c'era troppo da aspettare, senti, vacci tu per favore>
E così, mi scarabocchia il pin sul biglietto elimina code della posta (turno A411), mi da il bollettino e il bancomat e corre in bagno a fare pipì.
Scene di normale isterismo.
Mi metto la giacca, mi arrotolo la sciarpa ed esco con il mio bollettino in mano.
Trovo l'ufficio postale, nascosto in una viuzza secondaria.
Ci sono 5 o 6 persone fuori che si fumano una sigaretta. Brutto segno.
Entro.
Un caldo tipo foresta pluviale, quel caldo umido che ci può essere solo a Bologna in un giorno di nebbia (oggi per l'appunto).
Guardo l'indicatore luminoso che segna naturalmente il numero A412, un numero dopo il mio.
Sospiro e cerco la macchinetta per prendere un altro numero.
Guarda la macchinetta e cerco di capire quale bottone devo premere per pagare un bollettino.
Naturalmente sbaglio...
Ripigio e guardo il numero: A439
Va bhe, ho capito, sarà meglio che mi sieda.
Mi guardo un po' intorno fra la folla.
Ci sono tante sedie ma tutte occupate. Tranne una.
Mi siedo e tiro fuori il mio Ipod per ascoltare un po' di musica.
Intanto con un occhio tengo sotto controllo i numeri sul display che però sembra mummificato perchè non accenna ad andare avanti.
Sono seduta da 2 minuti quando vedo venire verso di me un signore anziano con una stampella.
Mi alzo per farlo sedere con il timore di ricevere una stampellata in testa (non si sa mai...) e invece ci sorridiamo quasi in contemporanea.
<Grazie> dice lui
<Prego> dico io
che dialoghi....
mi appoggio al muro, incuneandomi tra un paio di signori, sempre in attesa che il display riprenda vita.
Per distrarmi osservo le persone.
Ascolto la musica con un auricolare solo perchè non mi piace escludermi completamente dalla vita esterna.
Un altro signore anziano guarda con disperazione il display stringendo il bigliettino del suo turno fra le dita.
Quando finalmente il display si rianima esulta ma non sa assolutamente dove deve andare, quale è lo sportello giusto che ha chiamato il suo numero.
Viene prontamente indirizzato da una ragazza che lo spedisce verso lo sportello 4 gestito da un bel ragazzo moro con pircing sul sopracciglio.
Osservo, un po' perchè il tipo allo sportello è carino e un po' perchè l'omino mi fa tenerezza.
Ha un pacco di bollette da pagare che con pazienza il ragazzo dipana.
Alla fine rimane una sola bolletta, quella dell'Hera, che ha 10 fogli ma non il bollettino.
Il ragazzo con il pircing gli spiega molto gentilmente che senza bollettino lui non può effettuare il pagamento e che se vuole può pagare anche in altri modi, con bonifico o in tabaccheria e per fortuna, scartabellando nella bolletta si accorge che c'è la domiciliazione bancaria e che quindi la bolletta viene pagata direttamente dalla banca con addebito sul conto.
L'omino lo ringrazia e gli stringe la mano veramente grato di tutto l'aiuto ma sopratutto della gentilezza che il ragazzo gli ha dimostrato.
A me viene da sorridere e mi sento felice.
D'un tratto mi sento chiamare; è il signore della stampella.
<Signorina, visto che è stata così gentile, la disturbo ancora, posso chiederle? Ho lasciato a casa gli occhiali e devo compilare questo coso (un bollettino) cosa c'è scritto qua, cosa ci devo scrivere?>
Guardo, leggo, gli spiego e lui mi ringrazia cento volte.
Mi sento felice. Di nuovo.
Dopo 50 minuti di attesa tocca a me.
Pago ed esco. L'ufficio postale è ancora pieno di gente.
Fuori fa freddo ma io mi sento calda dentro.
p.s. Umarels
visto che ho scritto poco metto anche un ps così proprio sfinisco fino in fondo.
La cara Passiflora mi chiede:
<cosa vuol dire il titolo del post?>
Umarels.
Chi sono gli Umarels?
Bhe, gli Umarels sono dappertutto, potremmo dire che Umarels sono in mezzo a noi... attenti!!!
Come dicevo a Passiflora sono i mariti delle Sdaure, pensionati senza meta che gironzolano per la città occupati in attività di vario genere.
Li trovi agli angoli delle strade, sembra che vogliano attraversare ma invece se ne stanno lì per delle mezze ore ad osservare.
Ad osservare cosa?
Mah? Il traffico, gli uccellini che passano, la Sdaura che torna a casa con il cariolino della spesa...
E se qualcuno si ferma per chiedere indicazioni per una strada l'Umarels è sempre pronto ad aiutare, fornendo indicazioni precise che vi porteranno esattamente dall'altra parte di dove volevate andare ma insomma, non si può avere tutto dalla vita.
Oppure li trovate dove ci sono lavori in corso, intenti ad osservare e sempre pronti a dare indicazioni agli operai su come procedere nello scavo...
Se avete tempo e volete farvi due risate a cuor leggero poter dare un'occhiata a questo sito sugli Umarels e vi segnalo anche il libro dedicato agli Umarels immortalati nella tipica postura da Umarels: mani dietro la schiena, passo morbido e calmo, schiena lievemente piegata.
Fateci caso, sono dappertutto, a Bologna Umarels, a Milano magari li chiamate in un altro modo ma sono lì, dietro di voi, alla fermata del bus, al supermercato seduti a chiaccherare di politica, sport, gossip!!
Un bacio a tutti
p.s. Umarels
visto che ho scritto poco metto anche un ps così proprio sfinisco fino in fondo.
La cara Passiflora mi chiede:
<cosa vuol dire il titolo del post?>
Umarels.
Chi sono gli Umarels?
Bhe, gli Umarels sono dappertutto, potremmo dire che Umarels sono in mezzo a noi... attenti!!!
Come dicevo a Passiflora sono i mariti delle Sdaure, pensionati senza meta che gironzolano per la città occupati in attività di vario genere.
Li trovi agli angoli delle strade, sembra che vogliano attraversare ma invece se ne stanno lì per delle mezze ore ad osservare.
Ad osservare cosa?
Mah? Il traffico, gli uccellini che passano, la Sdaura che torna a casa con il cariolino della spesa...
E se qualcuno si ferma per chiedere indicazioni per una strada l'Umarels è sempre pronto ad aiutare, fornendo indicazioni precise che vi porteranno esattamente dall'altra parte di dove volevate andare ma insomma, non si può avere tutto dalla vita.
Oppure li trovate dove ci sono lavori in corso, intenti ad osservare e sempre pronti a dare indicazioni agli operai su come procedere nello scavo...
E' di sicuro la notizia bolognese del giorno: un umarell cade in una buca mentra sta osservando le maestranze al lavoro. Onore al caduto! |
Fateci caso, sono dappertutto, a Bologna Umarels, a Milano magari li chiamate in un altro modo ma sono lì, dietro di voi, alla fermata del bus, al supermercato seduti a chiaccherare di politica, sport, gossip!!
Un bacio a tutti
Cara Mirka, che giornata!
RispondiEliminaBellissima la vicenda accaduta alla Posta.
Ci si stupisce della gentilezza e pazienza di chi lavora in luoghi pubblici, anche se dovrebbe essere normale.
Visto che domani ai il giorno libero, buon relax! :o)
che significa il titolo? Beh dai sei riuscita a trovare il buono da una scocciatura... bravissima!
RispondiEliminabuona notte!
Cara Barbara,
RispondiEliminala vicenda di ieri mi ha fatto capire principalmente due cose:
- se sei vecchio e solo sei in balia degli altri
- essere gentili non costa nulla e fa sentire bene
La mia giornata libera è già ben piena di impegni casalinghi, forza, al lavoro!!
Elisa-Passiflora: hai ragione non ho scritto chi/cosa sono gli Umarels...
RispondiEliminasono i mariti delle Sdaure, dove la la Sdaura è la signora, la mamma/nonna che cura la casa, cucina, prepara i vestiti per il marito, l'umarels è il marito, pensionato, che tutto il giorno sta in giro per la città perso in diverse attività ludiche.
magari faccio un ps di spiegazione nel post.
baci cara
ahahha è vero sono davvero dappertutto!
RispondiEliminaI comuni italiani potrebbero assumere gli umarèll al posto dei vigili urbani!! I criminali dovranno temere i loro agguati e le loro storie infinite e logoranti che fanno venire il "sistema nervoso" (come si dice in Romagna)! Complimenti, bel racconto!
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaops... ho eliminato il post!! volevo solo modificarlo... era questo:
RispondiEliminaahaha, carino il tuo post! :)
Hai ragione...
Anche se a volte le persone anziane non sono molto educate (del tipo che ti guardano male solo perchè sei più giovane)
si incontrano anche persone più garbate che gentilmente ti chiedono di aiutarle, e anche se ciò che farai non è nulla di che, ti rendi conto che a loro hai risolto un problema, e questo è gratificante :D
Fantastica!!!Sei un genio!
RispondiEliminaaaahhh si ce ne sono tanti anche qui a Rimini... li riconosco dalla postura.
RispondiEliminaFooorte il link che hai segnalato, Mirka! Molto divertente :o)
@lorenzo: sono convinta dell'estrema utilità degli umarels!! sarebbero certamente da utilizzare in tante attività comuni, loro si sentirebbero utili e lo farebbero di sicuro gratuitamente.
RispondiEliminaciao Lorenzo, grazie di essere passato!
@Mezzaluna: di persone scortesi ahimè ve ne sono un sacco.. e di tutte le età; per fortuna c'è anche un sacco di gente gentile! io direi viva gli umarels!!
RispondiElimina@strawberry: grazie sei troppo carina...
RispondiEliminaBarbara, la postura è la base dell'Umarels!!
RispondiEliminaIl sito è stupendo ci sono delle foto che fanno sbragare dal ridere.
baci cara.
ahahah davvero divertente il link, ma il tuo post mi è piaciuto di più, complimenti Mirka!!! Baci!
RispondiEliminaSar@: grazie!!
RispondiEliminalo dico sempre io...c'è speranza!
RispondiEliminaBenedetto, certo che si, finchè c'è vita...
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