lunedì 28 febbraio 2011

Fagiolini al pomodoro


Avete mai pensato di bollire i fagiolini... nel pomodoro?
Io si...
Ero intenta nella preparazione del ragù ed ero arrivata al momento finale in cui verso una bottiglia intera di conserva di pomodoro e poi lascio tutto a sobbollire per un paio di ore.
Fatta questa operazione resto con la bottiglia della conserva tutta piena di salsa di pomodoro che non vuole saperne di staccarsi dal fondo e dalle pareti.
Così, ho riempito la bottiglia d'acqua per 2/3, ho messo il tappo, ed ho agitato bene in modo che il pomodoro si staccasse tutto.
L'acqua pomodorata l'ho utilizzata per cuocere i fagioli come se fosse un risotto.
Va bhe, lo spiego meglio.

Ingredienti
250 gr di Fagiolini
Bottiglia di passata di pomodoro (solo il residuo)
Sale
Aglio
Olio 

Preparazione
In una padella far soffriggere lo spicchio d'aglio nell'olio.
Prima che inizi a colorarsi unire i fagiolini spuntati e lavati.
Fate insaporire e salate.
Prendere la bottiglia di passata di pomodoro vuota ma ancora "sporca" di pomodoro al suo interno.
Riempitela per 2/3 di acqua calda.
Agitate bene in modo che il pomodoro si stacchi dal fondo e dalle pareti.
Versate nella padella l'acqua in modo che i fagiolini siano completamente coperti.
Coperchiate e lasciate cuocere a fuoco basso per circa un'ora o comunque fino a quando i fagiolini sono teneri.


Se a fine cottura il sughetto è troppo liquido alzare la fiamma e far tirare un po'
Sentire per il sale.

domenica 27 febbraio 2011

Bologna - una grande impresa

Era da 31 anni che il Bologna non vinceva a Torino contro la Juventus e mai con 2 gol di scarto...
Non me ne vogliano i lettori e lettrici di Torino, del Piemonte e Juventini in generale ma, questa veramente è una grande impresa!!
Mica per niente oggi a Bologna nevica!!


p.s.: il papi, dopo 110 giorni di infortunio, è tornato sui campi da tennis!






Dal sito del Bologna FC

venerdì 25 febbraio 2011

Raviole Bolognesi


Queste sono le raviole bolognesi e la ricetta me la sono fatta dare dalla mia mamma la sera della Vigilia di Natale. 
Lei le fa da una vita, una volta le faceva sempre per Pasqua, ma da qualche anno invece spuntano  anche a Natale. 
Quando la mamma fa le raviole mio papà le dà una mano. 
Il suo compito è quello di prendere le raviole appena sfornate e di intingerle nell'alchermes e poi nello zucchero. 
La cosa buffa è che una raviola su due mio papà se la mangia... e se mia mamma lo sgrida, lui ribatte che dovrà pure assaggiarle per verificare che siano buone!!

Con questa ricetta, che la mia mamma mi ha dettato ed io ho scritto al volo, partecipo al contest di Barbara del blog Spelucchino <Mi dai la ricetta?>


Così scrive Barbara:



Ingredienti:
500 gr di farina
250 gr di zucchero
100 gr di burro
2 uova
Scorza di limone
1 bustina di lievito
latte q.b.
400 gr di marmellata

 

Procedimento:
Fare la fontana con la farina e lo zucchero. 
Rompere al centro le uova, mettere il burro sciolto e la scorza di limone.
Distribuire il lievito sopra la farina.
Impastare il tutto e se serve aggiungere un pochino di latte.
Tirare una sfoglia non troppo sottile.
Ricavare dei dischi con uno stampo oppure con una tazza da te, come faceva la mamma quando io ero piccola...
Mettere un pochino di marmellata al centro del disco, chiudere le raviole senza spingere i bordi, appoggiandole soltanto, cercando di portare il lembo superiore oltre a quello inferiore.
Cuocere in forno a 250° per 10 minuti.
Far raffreddare le raviole e poi bagnarle nell'alchermes e poi nello zucchero semolato. 


Ecco la foto della ricetta!!

giovedì 24 febbraio 2011

Carote e cipolle; trito base


Solitamente, quando preparo il ragù, compro un kg di carote e un kg di cipolle e le trito tutte per fare la base del soffritto.
Naturalmente non uso tutto il trito e quello che rimane o conservo in frizer.
Per dividere il trito in piccole porzioni che mi serviranno da base per altre preparazioni utilizzo le confezioni delle uova.



Le taglio in due e riempio le conchette per le uova con il trito e ripongo in frizer. 
Poi quando tutto è indurito tolgo le porzioncine e le metto in un sacchetto per la conservazione degli alimenti nel frizer.


Questo metodo lo uso anche quando preparo il trito di aglio e prezzemolo che aggiungo spesso a tante pietanze.

martedì 22 febbraio 2011

Mascarponcino in tazzina con l'Amarena Fabbri


... perchè è tutto "ino" direte voi'? Mascarponcino... in tazzina... 
semplice, perchè c'è poco poco mascarpone e ho fatto le mini porzioni in tazzine così mangiato quello so che mi devo accontentare così!!
E' uno stratagemma per stare un po' a dieta... va bhè, a dieta con il mascarpone...
E in più, golosità delle golosità, in mezzo a questa cremina già golosa, ciliegina sulla torta, anzi, amarena, per renderla goduriosa....
Ma non parlo di una amarena qualsiasi, parlo della famosa Amarena Fabbri, quella del vasetto bianco con i disegni blu con le curve sinuse di una donna, quelle che quando ti sei mangiata tutte le amarene resta il sughetto... slurp!!


Con questa ricetta partecipo al contest <Amarena - Amore Mio> del blog "Sorelle in pentola".

Amarena - Amore Mio - Il Contest del blog Sorelle in Pentola

Ingredienti:
125 gr di zucchero a velo vanigliato
125 gr di mascarpone
2 uova
Amarene Fabbri

Procedimento:
Montare i tuorli con lo zucchero.
Unire il mascarpone e mescolare bene.
Montare gli albumi e aggiungere delicatamente al composto di uova e mascarpone.
Formare delle mono porzioni e mettete in frigorifero almeno 2 ore prima di mangiarlo.
Quando finalmente è giunto il momento di affondare il cucchiaino in questa bontà prendere il vostro vasetto di Amarene Fabbri e prendetene una e decorate la vostra tazzina di mascarpone.


Poi, gnam!! Mangiatevi mascarpone e amarena e se vi è piaciuto andate avanti finchè ci sono delle amarene nel vasetto!!

sabato 19 febbraio 2011

Lombo in brodo


Tutti i sabati, dall'autunno fino alla fine dell'inverno, preparo il brodo.
A volte ci metto il pollo, a volte il manzo, a volte il polpettone, a volte il lombo, o lonza che dir si voglia.
Il brodo viene ottimo e la carne resta tenerissima.
Io lo faccio così:

Ingredienti:
600 gr di lombo/lonza di maiale in un unico pezzo
2 cipolle dorate
5 carote
sale grosso

Preparazione:
Pelare e spuntare le carote, pulire le cipolle e mettere in pentola a pressione riempita con acqua fredda salata insieme al pezzo di carne intero.
Chiudere la pentola e dal fischio far cuocere per 20 minuti.
Lasciar raffreddare la carne nel brodo fino a che la pentola non ha finito di sfiatare.
Togliere la carne dal brodo e avvolgerla in carta d'aluminio e mettere in frigorifero.
Filtrare il brodo e tenere da parte.
Quando la carne sarà ben fredda, tagliarla a fette.
Nel frattempo tagliare una mezza cipollina a velo e far soffriggere in una padella con  un po' d'olio d'oliva. 
Dopo un minuto aggiungere un mestolino di brodo e cuocere fino a che la cipolla diventa trasparente.
Aggiungere le fette di lombo e altri due mestoli di brodo, coprendo bene la carne.
Far scaldare bene le fette di carne nel brodo.
Togliere le fette e mettere in un piatto che terrete al caldo.
Aggiungere al sughetto di brodo un cucchiaio di farina e far addensare.
Passare il sughetto per un colino a maglie fitte e ricoprire le fette di lombo.
Servire ben caldo.

mercoledì 16 febbraio 2011

Spaghetti zucchine e code di gamberi


Avevo voglia di pesce... e così, questi spaghetti di primo e delle spigole al cartoccio per secondo.

Ingredienti:
Gamberetti surgelati
2 zucchine
Spaghetti
Cipollina
Olio d'oliva
Vino bianco
Procedimento:
Sgusciate i gamberetti, conservate i gusci e togliete il budellino nero.
Lavate i gamberetti e teneteli da parte.
In una padella scaldare un po' d'olio d'oliva e unire la cipollina tagliata finemente e far soffriggere 1 minuto.
Unire i gusci dei gamberetti e far cuocere per 2 minuti.
Unire mezzo bicchiere di vino bianco e far evaporare per 10 minuti.
Togliere dal fuoco e filtrare il sugo e tenere da parte.
Spuntare le zucchine e tagliare a pezzetti e far cuocere nella padella con un po' d'acqua per 15 minuti a fuoco moderato coperto.
Unire i gamberetti, salare e far cuocere per 5 minuti.
Intanto far lessare la pasta al dente e scolarla ancora durina.
Metterla nella padella con le zucchine e i gamberi e unire il sugo.
Far saltare in padella gli spaghetti fino a che non sono arrivati a cottura e il sugo si è ristretto.


martedì 15 febbraio 2011

Treccine all'uvetta di "Che Birba"


Non sono venute proprio come quelle del bar ma insomma, buone sono buone!!
Morbidose e dolci, vanno benissimo per la colazione, anzi, se avete davanti una di quelle giornate piene, di quelle giornate che dovreste essere Elastic Girl perchè dovreste fare la spesa, pulire la casa, stirare, lavare e studiare o lavorare, queste dolci pastine fanno proprio per voi!!
La ricetta di queste buonissime ed energetiche treccine l'ho presa qui nel blog di  <<Che Birba>>, un posticino carino e accogliete dove si può leggere di tutto un po' e conoscere nuovi blog, non solo di cucina.

Ingredienti:
500 gr di farina
80 gr di zucchero
1 uovo
mezzo cubetto di lievito
100 gr di uva passa
1 bustina di vanillina
225 ml di latte tiepido
1 presa di sale
per la crema:
50 gr di burro
50 gr di zucchero

Procedimento:
In una ciotola mettere la farina, lo zucchero, la vanillina, il sale e il lievito sciolto in pochissimo latte.
Aggiungere l'uovo e l'uva precedentemente ammollata e poi il latte poco alla volta finchè non avrete ottenuto un impasto morbido.
Lasciate lievitare per un'ora, coperto, in un luogo caldo lontano dalle correnti d'aria.
Mentre la pasta lievita preparare una crema con il burro e lo zucchero.
Riprendere la pasta e stenderla con il mattarello. 
Ricavare dei rettangoli di 6 x 12 cm circa.
Stendere la crema di burro su una metà dei rettangoli e sovrapporre con i rimanenti rettangoli.
Attorcigliare la pasta e distendere sulla placca da forno foderata di carta da forno.
Far lievitare per un'altra mezz'ora sempre coperto, meglio se dentro il forno che avrete tenuto precedentemente acceso a 50° per creare un clima tiepido.
Spennellare le treccine con latte e spolverizzare con zucchero semolato.
Cuocere a 150° per 20 minuti o fino a quando vi sembrano cotte.
Io le ho girate e le ho fatte cuocere altri 10 minuti.


La prossima volta voglio provare a sostituire l'uvetta passa con le gocce di cioccolato... ummm, meglio non pensarci!!!

domenica 13 febbraio 2011

Sapore della mia terra - Posti da foodbloggers - "Il Contest di Ogni riccio un pasticcio"

Raccolgo la sfida lanciata da Erica del blog <Ogni riccio un pasticcio>


Consiglio a tutti quelli che, per caso o per volontà, passano di qua, di andare a visitare il suo blog pieno di ricette e di tanta simpatia.

Questo è il logo dell'iniziativa di Erica <Sapore della mia terra - Posti da foodbloggers> che vi rimanda al blog dove sono spiegate le regole per partecipare:

 

Di foto ne metto tante perchè non c'è un luogo solo al quale sono legata o che mi piace di più, quindi lascio ad Erica la scelta!!

Bologna è una bellissima città. Non è grande ma nemmeno piccola. 
Se uno ne ha voglia, riesce a girare tranquillamente il centro a piedi in una giornata, godendosi l'atmosfera di città operosa ma non troppo.

Il centro principale di Bologna è Piazza Maggiore, con il famoso pavimento rialzato detto "crescentone" riferito alla similitudine gastronomica con la crescente.
La piazza è circondata da San Petronio, Palazzo D'Accursio, Palazzo del Podestà e Palazzo Banchi.

Piazza Maggiore

Piazza Maggiore e sullo sfondo Palazzo Banchi

Il Crescentone



Sul crescentone ci sono sempre capannelli di persone, umarels che discutono di politica o del Bologna, cinni che corrono dietro ai piccioni, studenti che prendono il sole, fighetti seduti al bar a bere il crodino.  

San Petronio doveva essere la chiesa più grande del mondo ma  a causa dell'invidia del Vaticano che voleva San Pietro come chiesa più grande, restò con la facciata incompiuta ed a dimensioni molto ridotte rispetto al progetto originale. Nata come tempio civico restò proprietà del Comune fino al 1937, quando, con i patti lateranensi passò alla curia. Fu consacrata nel 1954. All'interno della chiesa vi è la meridiana più grande del mondo che segna il mezzogiorno solare.

 
San Petronio

A fianco vi è Palazzo d'Accursio che assomiglia un po' ad un fortino dove sta il sindaco anche se adesso come adesso non l'abbiamo il sindaco...
E' un palazzo bellissimo, pieno di stanze affrescate e zeppe di opere stupende;  ospita anche il museo di Giorgio Morandi che oltre ad essere un pittore molto bravo era anche un uomo rispettoso di ciò che faceva; pensate che usava seppellire nel suo giardino i pennelli che oramai erano vecchi ed  inutilizzabili per rendere merito al lavoro che avevano svolto.

Palazzo d'Accursio
 
Particolare di Palazzo d'Accursio

Sotto a Palazzo del Podestà si può giocare al telefono senza fili per via di un trucchetto nei pilastri della torre dell'Arengo (alta 47 metri e leggermente pendente).
Il Palazzo dei Banchi con il portico del Pavaglione non è un vero palazzo ma solo una facciata scenografica fatta nel 500 per nascondere le case del Mercato di Mezzo che erano tutte differenti e forse un po' bruttine e dare alla piazza una certa omogeneità.
Di fianco a Piazza Maggiore c'è la statua del Nettuno che i bolognesi chiamano "Il Gigante".

Il Nettuno detto "Il Gigante"

Dietro Palazzo dei Banchi c'è il Mercato di Mezzo, racchiuso nel quadrilatero formato da Via Farini, Via Castiglione, Via Rizzoli e il portico del Pavaglione.
Pur sconvolto dalla modernizzazione della fine dell'800 di Via Rizzoli, del mercato  di mezzo sono rimaste le "buche" dei fruttivendoli, i piccoli negozi ricavati nel muro di quello che anticamente era l'ospedale della Vita.

Via del Mercato di Mezzo

Negozi nelle "Buche"


In Vicolo Ranocchi, c'è l'Osteria del Sole, rimasta tale e quale da 500 anni. Qui si beve e basta. Il cibo però si può portare da fuori e ci si può sedere lì a consumarlo. E' l'ultima vera osteria rimasta a Bologna.
Entrata dell'Osteria del Sole
Ma Bologna è la città delle Torri e dei Portici.
Le più famose sono quelle degli Asinelli e la Garisenda ma ne trovate moltissime in giro per il centro della città (ne sono rimaste 23).

La Garisenda e gli Asinelli

Torre degli Asinelli

Torre degli Asinelli

Le torri appartenevano tutte a famiglie nobili che le utilizzavano come rifugi durante la guerra civile fra Guelfi e Ghibellini. Nella Torre Galluzzi vi è situata la libreria Mondadori. Nella Torre dei Prendiparte si può addirittura dormire poichè è stata acquistata da privati e trasformata in bed & breakfast.
 
Particolare delle torri degli Asinelli e Garisenda
La torre degli Asinelli è la più alta delle torri di Bologna e si può visitare. Dentro non c'è niente da vedere ma solo scalini da salire, e se soffrite un po' di vertigini la salita è un po' da brivido però, se ce la fate a sconfiggere le vertigini e la fatica, verrete premiati dalla veduta di Bologna intera e capirete il perchè è soprannominata "Bologna la Rossa".
Se dovete ancora laurearvi però non saliteci, dicono che porti sfortuna salirci prima da aver conseguito l'agognato "pezzo di carta"!!


Anche i portici non vi abbandonano mai e quando piove l'ombrello a Bologna non serve. Infatti vi sono ben 38 km di portici all'interno delle mura e più di 15 fuori. Percorrendoli a testa in sù si possono ammirare affreschi a volte veramente sorprendenti e ad ogni angolo si incontrano piccole madonnine o immagini sacre.

Portico di Via Farini

Portico di Via Rizzoli angolo Via Castiglione
Molto famoso è il lungo portico che porta al Santuario della Madonna di San Luca costruito a 291 m di altezza sul Colle della Guardia.
Un bolognese che fa un voto per ottenere qualcosa, non so, una promozione per un esame o la guarigione da una malattia, spesso dice che, se il suo voto verrà esaudito, andrà sù alla Madonna di San Luca a piedi per ringraziare.

Altri posti e curiosità di Bologna:
Piazza Santo Stefano è molto suggestiva sopratutto d'estate; ospita la Chiesa di Santo Stefano detta Sette Chiese poichè, come si può facilmente intuire, in una unica chiesa ve ne sono contenute sette costruite in epoche differenti. Ogni secondo fine settimana del mese si tiene un mercato dell'antiquariato molto carino e d'estate spesso ci fanno manifestazioni interessanti.
Quando ero ragazzina al sabato pomeriggio si usava fare la "vasca in centro" che consisteva nel passeggiare sù e giù per via Indipendenza che è una lunghissima strada che va da Piazza Maggiore fino alla Stazione dei treni.
Si guardavano i negozi e i ragazzi che passeggiavano....

Via Indipendenza

Se ti veniva fame potevi fermarti a mangiare la favolosa pizza di Altero, micro negozio che vende pizze al taglio, rigorosamente quadrate e di una bontà mai più replicata.
E, se non avevi tanti soldi da spendere ma volevi fare un po' di shopping, al venerdì e al sabato si andava in Piazzola, il grande mercato settimanale che occupa tutta piazza VII Agosto e una parte del parco della Montagnola.


Parco della Montagnola

Nella piazza ci sono bancarelle che vendono vestiti, scarpe, intimo e roba per la casa; in Montagnola invece trovi la roba usata; i miei primi jeans usati, quelli sdruciti e sbiaditi perchè usati da qualcun'altro, li ho comprati sù alla montagnola.
Se non lo sapete, sotto a Bologna scorre un sacco d'acqua e se volete vedere un esempio potete andare in via Piella ed affacciarvi alla finestrella per ammirare il canale delle Moline dove erano attivi ben 16 mulini!!

Finestrella di Via Piella

Oppure potete andare in via della Grada che si chiama così proprio per la grata che chiudeva il passaggio del canale di Reno

Grata di Via della Grada

che scorre sotto l'asfalto di Via Riva Reno (appunto) e che non tanto tempo fa era tutto scoperto. Poi, un po' perchè servivano i parcheggi e un po' perchè non era molto salubre abitare sopra ad un fiume il comune ha deciso di interrare tutto.

Questo che vi ho raccontato è un pizzico delle cose e dei luoghi che potrete trovare nella Bologna centrale.
Però c'è anche una bellissima costellazione di quartieri limitrofi e di paesotti di campagna dove si può ancora respirare quell'aria buona che in città non c'è più!


Parco dei Cedri - San Lazzaro di Savena




Tenuta Orsi e Mangelli - Frazione le Budrie San Giovanni in Persiceto







Torrente Lavino - Primavera
Campagna Anzolese - Estate


Parco pubblico - Autunno



Neve nei giardini condominiali - Inverno
Nebbia lungo il fiume - Autunno



Fioraia di fronte a casa mia - San Valentino
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