venerdì 20 gennaio 2012

Cover 9# Led Zeppelin




<<Sciopero? Sembra impossibile, ma è così.
Il concerto rischia di saltare per uno sciopero. Anche se i Led Zeppelin sono stati invitati dal governo islandese, il concerto a Reykjavik non si può tenere.
A meno che? A meno che non si accetti la proposta degli studenti universitari, che voglio mettere a disposizione l'aula magna, forse anche uno spazio più grande.
L'atmosfera è fantastica, l'accoglienza incredibile.
Gli Zeppelin lasciano l'Islanda per continuare il loro tour, ma non riescono a togliersi dalla testa quel concerto e anche le immagini della mitologia celtica, evocate da quella terra e da quelle genti.
Mentro sono a Bath, altro luogo di leggende, perchè lì si dice sia conservato il Sacro Graal, scrivono Immigrant Song. La dedicano a Leifr Eiriksson, grande esploratore islandese, primo europeo a scoprire l'America del Nord, la regione poi conosciuta come Terranova. La scrivono pensando ai vichinghi e ai loro viaggi, alle scoperte, alla grandezza del tempo andato.
Non sanno, mentre scrivono, che i loro fan non capiranno che quello è un omaggio a una terra e penseranno invece che Immigrant Song sia un'autocelebrazione.
Invece no.
Non sono loro il martello degli dei, anche se una famosissima biografia del gruppo scritta da Stephen Davis sarà poi intitolata così.
Il Martello degli dei era il martello di Thor, dio del lampo e del tuono, che lo usava come arma e che aveva la particolarità di tornare sempre dal suo padrone, come fosse un boomerang. Solo Thor e suo figlio Magni avevano la forza di sollevarlo.




Immigrant Song diventa un brano mito fin dalla sua uscita, nel 1970.
Quando, nel 2003, l'attore americano Jack Black teme che gli Zeppelin non gli concedano il permesso di inserirla nel suo film School of Rock, si fa riprendere mentre la canta davanti a una folla adorante e implora Plant, Page e Jones di concedergli i diritti.
I tre, divertiti, accettano.>>

racconto preso dal libro "We will rock you" di Massimo Cotto.

Immigrant Song
Ah, ah,
We come from the land of the ice and snow,
>From the midnight sun where the hot springs blow.
The hammer of the gods
Will drive our ships to new lands,
To fight the horde, singing and crying:
Valhalla, I am coming!
On we sweep with threshing oar,
Our only goal will be the western shore.
Ah, ah,
We come from the land of the ice and snow,
>From the midnight sun where the hot springs blow.
How soft your fields so green,
Can whisper tales of gore,
Of how we calmed the tides of war.
We are your overlords.
On we sweep with threshing oar,
Our only goal will be the western shore.
So now you'd better stop and rebuild all your ruins,
For peace and trust can win the day
Despite of all your losing.

1 commento:

  1. Cara Mirka...vabbè...hai scritto la storia di una delle canzoni che più amo e di un gruppo che ho ascoltato fino allo sfinimento. Quel disco ce l'ho, me lo aveva regalato quando avevo 16 anni un fidanzato svizzero che su molti disegni aveva scritto un pensiero...una dedica...bello con le immagini che si muovono dentro.... e poi la biografia? l'ho letta! che spasso...ROCK'N'ROLL! e per finire, visto che quando entro in ossessione non mi faccio mancare nulla...per un certo periodo della mia vita ho fatto la dj, e anche se suonavo musica elettronica i miei set li aprivo con immigrant song o Hell's Bells degli AC/DC...anima metallara....che memorie...

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