sabato 29 gennaio 2011

Bolognesitudine

Leggevo il post di Erica sul suo contest-candy 
e mentre copiavo il banner per metterlo sul mio blog pensavo...
pensavo a cosa fotografare, per mostrare qualcosa di carino di Bologna che non siano le due Torri o San Petronio..
pensavo a cosa cucinare, che non fossero i soliti tortellini...
così, pensa che ti pensa, non ho ancora deciso ne cosa fotografare ne cosa cucinare (ma su quello sto già lavorando) però  mi è venuto un attacco di Bolognesitudine, di Bolognesità, di Bolognesaggine, insomma mi è venuta voglia di spiegarvi un po' come siamo e cosa diciamo noi qui a Bologna:

a Bologna... qualsiasi oggetto a cui non si trova un nome, momentaneamente è un BAGAGLIO
a Bologna... se devo fare qualcosa di nascosto lo faccio in CAMUFFA
a Bologna... uno che porta sfortuna si dice che porta IAZZA
a Bologna... non ci sono gli adolescenti ci sono gli SBARBI
a Bologna... non si è matti, si è FUORI DAI COPPI!!
a Bologna... gli anziani non girano con il bastone, girano con la ZANETTA
a Bologna... non si inciampa, si SCAPUZZA
a Bologna... se sei pallido sei SBIAVDO
a Bologna... i bambini sono i CINNI
a Bologna... non ci sono i pensionati, ci sono gli UMARELS
a Bologna... non abbiamo il pattume, abbiamo il RUSCO
a Bologna... non beviamo il succo di frutta, ma il FRUTTINO
a Bologna... quando suoni il campanello a casa di qualcuno ti danno IL TIRO
a Bologna... non abbiamo i sacchetti, abbiamo le SPORTINE
a Bologna... non abbiamo una bella pettinatura ma abbiamo un gran BULBO
a Bologna... quando indossiamo un abito nuovo lo SPIANIAMO
a Bologna... quando uno è tirchio è un PLUMONE
a Bologna... non ci sporchiamo ci IMPADELLIAMO
a Bologna... non si fa sesso, si GUZZA
a Bologna... se una persona mi piace... la INTORTO
a Bologna... non ci sono le belle ragazze, ci sono le GNOCCHE

Umarels che intorta una gnocca

a Bologna... non fumiamo le sigarette, fumiamo le PAGLIE
a Bologna... se abbiamo delle conoscenze abbiamo le BAZZE
a Bologna... se qualcuno starnutisce rispondiamo <BANDESSA>
e ancora ce ne sarebbero di modi di dire, di fare, di raccontare...
ma soprattutto 
a Bologna... la "Regina della casa" è solo lei... la ZDAURA
(che letto da noi Bolognesi che abbiamo una ESSE terrificante diventa SDAURA)
La foto l'ho presa dal sito http://umarells.splinder.com/ di Danilo Masotti che trovo veramente illuminante.


venerdì 28 gennaio 2011

Piccoli Sdaurini crescono: Maccheroncini prosciutto e pomodoro


Complice uno sciopero dei professori alla scuola media, mio figlio oggi era a casa.
Manca ancora un po' all'ora di pranzo ma lui ha già fame e mi chiede con insistenza:
<Mamma, cosa c'è oggi da mangiare?>
Siccome non ho ancora pensato a nulla di particolare gli chiedo se ha qualche suggerimento da darmi.
Così, ci pensa un po' sù e mi risponde:
<Pasta con il pomodoro e il prosciutto, però mamma, la faccio io, insegnami!!>
Ed eccoli qua, i maccheroncini con il sughetto preparato dal mio mini sdaurino.

Belli fumanti!!
Ottimi devo dire, ci siamo leccati i baffi entrambi e alla fine mi ha fatto anche il caffè!! 

Sono una signora!

Ingredienti:
Maccheroncini
Passata di pomodoro
Prosciutto crudo tritato
Cipolla
Olio

Preparazione:
Mettete a bollire l'acqua per la pasta.
Tagliare la cipolla finemente e far cuocere in un tegamino con un po' d'olio d'oliva.
Quando sarà diventata trasparente (se occorre aggiungete un mestolino di acqua calda) aggiungiete il prosciuto e fate cuocere un pochino con la cipolla.
Quando il prosciutto si sarà cotto aggiungiete la passata di pomodoro, mescolate bene e assaggiate per il sale.

Cuocete la pasta e condite con abbondante sugo.

giovedì 27 gennaio 2011

Post di ringraziamento

Vorrei ringraziare in questo post la bravissima Cranberry del blog Cappuccino & Cornetto

Cappuccino&Cornetto


che mi ha nominato per questo premio


Le regole per partecipare o avere diritto al premio sono queste:

  • ringraziare la blogger che ci ha donato il premio
  • raccontare 7 cose di sè
  • passare il premio a 10 nuovi blog conosciuti
Ho ringraziato già la cara Cramberry quindi ora passo al punto due:

- adoro svegliare mio figlio al mattino e dargli un bacio sulle sue guance morbidissime

- non mi piace il freddo, detesto avere i piedi congelati...

- mi piace tanto fare i grattini nella pancia alla mia cagnolina Chicca (piace tanto anche a lei!)

- mi piacerebbe, una volta nella vita, vedere una partita del grande slam a Wimbledon, magari Federer - Nadal...

- sono una tifosa della squadra di calcio del Bologna e mi piace una volta all'anno andare allo stadio Dallara a vedere una partita e sentire quella pubblicità dell'acqua Cerelia che è sempre così da 30 anni...

- mi piacerebbe aprire un risto-bar  dove servire i miei dolci, cioccolate calde al peperoncino, tagliatelle al prosciutto e tortellini in brodo (non tutto insieme...)

- non mi piace quando cerco nella borsa le chiavi di casa e trovo quelle della macchina, quando cerco quelle della macchina e trovo quelle dell'ambulatorio e così via...

Per quanto riguarda il punto 3 mi limito a segnalare 10 blog che seguo senza assegnargli il premio, non perchè non se lo meritino un premio ma un po' perchè ho visto che l'hanno già ricevuto e un po' perchè mi piace di più così, preferisco fare così. I dieci blog sono questi.



Vi invito ad andare a visitare tutti questi blog, sono tutto molto curati e pieni di ricette buone ma sopratutto di entusiasmo per la cucina.

Ringrazio ancora Cranberry anche se non avendo adempiuto fino in fondo alle regole credo di non meritare più il premio... -_-
 
 

domenica 23 gennaio 2011

Tagliatelle verdi "mimosa" della Daniela


Questa ricetta è un'altra della raccolta "ricette degli ex colleghi", in particolare questa è di Daniela.
E' molto semplice da realizzare e di gran effetto per via dei colori degli ingredienti. 
Oggi, circa un'ora prima di pranzare, non avevo ancora deciso cosa preparare.
Predo il mio libro di ricette, pieno di ritagli di giornali di cucina e ricette scritte a mano da me e mi ritrovo quella di Daniela.
Penso: il gorgonzola ce l'ho, la panna ce l'ho, l'uovo ce l'ho, le tagliatelle verdi... quelle no..
E lì, mi è partita la scheggia della Sdaura.
Detto fatto ho impastato, tirato, e tagliato.
Et voilà, le tagliatelle!! 
Non proprio verdi perchè farle con gli spinaci diventava troppo lunga, ma, diciamo, che non erano nemmeno solo gialle!!
Quando ho portato la padella piena di tagliatelle in tavola mio figlio mi ha preso in giro perchè secondo lui ci doveva mangiare un reggimento, ma alla fine, dopo un bis e un tris, non ne sono rimaste nemmeno un pochino per la Chicca...

Ingredienti:
per le tagliatelle
3 uova
300 gr di farina
prezzemolo tritato
per il sugo
125 gr di gorgonzola dolce
1 uovo sodo
250 ml di panna da cucina

Procedimento:
Fare la fontana con la farina e rompere le uova, aggiungere una manciatina di prezzemolo tritato.

Mescolare a lungo l'impasto, tirare con il mattarello (o con la macchina per la pasta).



Tagliare la sfoglia in quattro parti e arrotolare la pasta e tagliarla per fare le tagliatelle.


Distendere le tagliatelle e raccoglierne un po' alla volta nei classici nidi.


Mettere ad asciutare su un valletto e se l'ora del pranzo si avvicina piazzateci sopra un bel ventilatore acceso, si seccheranno in un baleno.



Mettere a bollire l'acqua e far bollire l'uovo per 7 minuti.
Quando sarà pronto togliergli il guscio e dividere il bianco dal rosso.
Il bianco tagliarlo a pezzetti e metterlo in una padella molto grande insieme al gorgonzola e alla panna.

Quando l'acqua bolle buttare le tagliatelle e far sciogliere il condimento nella padella.


Le tagliatelle fresce cuociono in pochi minuti, scolarle ancora un po' bagnate e buttarle in padella mescolando bene. 

 
Impiattare le tagliatelle sbriciolando un po' di rosso d'uovo su ogni piatto.


Per un tocco in più: tenete i piatti in caldo fino al momento di impiattare.

venerdì 21 gennaio 2011

Delizia al cioccolato e caffè... piccante


Questo è un dolce stile "Chocolat".. avete presente il film?
C'è una scena dove Juliette Binoche regala dei dolcetti ad una donnina dicendole che avrebbero risvegliato il desiderio del marito oramai fagocitato dalla poltrona dinnanzi alla tv... (qui il trailer)


Bhe, secondo me, questo dolce non sarà proprio così efficace come i dolcetti di Chocolat ma, insomma, qualche scintilla dovrebbe accenderla!!
E' fatto di cioccolato, per addolcire e ammorbidire gli animi, di caffè, per dare quella carica in più, e di piccole scagliette di peperoncino, per pizzicare quel desiderio che si è un po' assopito...
Provare per credere, magari a San Valentino... è anche a forma di cuore!!

Ah, dimenticavo, con questo dolce intrigante partecipo al contest del blog di CuociCuciDici <<Hart-to-Hart>>.

Cuocicucidici Hart-to-Hart

Ingredienti
90 gr di farina
120 gr di burro
110 gr di zucchero semolato
130 gr di cioccolato fondente al peperoncino
un cucchiaio di cioccolato amaro in polvere
50 gr di gherigli di noce
50 ml di caffè (una tazzina)
2 cucchiai di rum
100 ml di panna fresca
1 uovo
zucchero a velo
sale

Procedimento:
Scaldate il caffè con il rum e la panna in una casseruola.
Unite lo zucchero e il burro e fateli sciogliere a fuoco dolce.
Togliete dal fuoco e aggiungete il cioccolato tritato finemente e mescolate bene fino ad ottenere una crema omogenea.
Poco per volta e sempre mescolando aggiungete la farina setacciata insieme al cacao e le noci tritate finemente.
Unire l'uovo sbattuto con un pizzico di sale.
Rivestite il fondo di uno stampo con carta da forno bagnata e strizzata e cuocete in forno già caldo a 180° per circa 50 minuti.
Sfornate la torta dopo averla lasciata raffreddare per 30 minuti.
Capovolgetela e cospargetela di zucchero a velo.


p.s.:
poi voglio sapere se funziona eh!!

giovedì 20 gennaio 2011

Ciambellone all'acqua




Mi piacciono i ciambelloni, si era capito?
Il fatto è che a colazione mi piace mangiare dolce e i ciambelloni per me sono l'ideale... posso mangiarli nudi e crudi o se ho mooolta voglia di dolce, posso spennellarli di marmellata, o magari.. di nutella!!
Impossibile rinunciare.
Questa ricetta è presente in tanti blog e non ho resistito a provarla anche io.
Buona colazione, o merenda a tutti!

Ingredienti
3 uova
250 gr di zucchero
250 gr di farina
100 ml di olio di semi
130 ml di acqua
2 cucchiai di essenza di vaniglia
80 gr di codine di cioccolato (io questa volta non le ho messe)
1 bustina di lievito

Procedimento:
Mescolare le uova con lo zucchero e montarle con le fruste.
Aggiungere l'olio a filo, l'acqua a filo, la farina a pioggia (questo passaggio mi fa sempre ridere un sacco..), la vaniglia, il lievito e le codette di cioccolato, sempre mescolando con le fruste.
Imburrate e infarinare uno stampo con il buco e versate il composto.
Cuocere in forno a 180° per 40 minuti.

martedì 18 gennaio 2011

Cuore d'Arancia con crema di limone


Tadaaa!! Non sembra una torta psicadelica?
Forse ho esagerato con i luccichini ma non ho resistito!!
Il piatto, nella foto che ho fatto, sembra quasi un neon e così l'ho illuminato un po'..
Foto a parte, con questa ricetta partecipo al contest del blog Il ricettario di Cinzia.

 

Negli ingredienti per la ciambella all'arancio ho aggiunto la scorza tritacchiata di una arancia come mi ha insegnato la Barbara (Spelucchino) e devo dire che le ha donato un profumo notevole.
E ancora, per la ricetta della crema al limone ho senza dubbio preso ispirazione sempre dalla ricetta della Barbara (che si trova qui) pur avendola liberamente modificata.
E per finire, chi mi ha insegnato a fare le stelline nelle foto usando il programma photoshop?
La Barbara!!
Insomma, se vinco qualche premio di questo contest mi sembra ovvio che sarà da dividere con lei...

Ingredienti:
per il cuore d'arancia
180 gr di farina
200 gr di zucchero
80 gr di burro
3 uova e 1 tuorlo
3 arance
1 bustina di lievito
scorza di una arancia

per la crema di limone
1 limone e mezzo
1 cucchiaio di limoncello
1 cucchiaio di sciroppo di arance
1 bicchiere d'acqua
30 gr di maizena o fecola di patate
160 gr di zucchero

Preparazione:
Spremere le arance tenendo da parte la scorza di una di esse.
Filtrare il succo e unirlo a 3 cucchiai di zucchero. 
Far bollire per 5 minuti e lasciare raffreddare lo sciroppo.
Prendere la scorza dell'arancia e frullarla finemente a una parte dello zucchero occorrente per il cuore d'arancio.
Mescolare tutto lo zucchero, con e senza scorza, ai tuorli.
Unire poi la farina e la bustina di lievito setacciati, il burro fuso e metà dello sciroppo di arancio.
Mescolare bene e poi unire gli albumi montati a neve ferma con un pizzico di sale mescolando dall'alto in basso facendo attenzione a non smontarli.
Imburrare ed infarinare uno stampo e versare il composto livellandolo bene.
Far cuocere per 30 minuti a 180°.
Mentre il cuore di arancio si raffredda preparate la crema al limone.
Spremete i limoni e filtrate il succo.
Mescolate lo zucchero alla maizena e versate a poco a poco l'acqua e il succo di limoni mescolando bene.
Aggiungete il limoncello e lo sciroppo di arancio.
Ponete il composto sul fuoco facendolo cuocere a fiamma dolce finchè non si addensa.
Tagliate a metà la ciambella e bagnatela da entrambi i lati con il rimanente sciroppo di arancio.
Versate la crema di limoni livellando bene.
Ricomponete il cuore facendo attenzione a non romperlo.
Cospargete di zucchero a velo.


E' sugosa, morbida, e la crema è libidinosa.
Da leccarsi le dita più e più volte, altro chè cotto e mangiato!!


lunedì 17 gennaio 2011

Focaccia insolita alla farina di mais

Per una serata con gli amici ho pensato di preparare la pizza. 
Ma, considerato che la pizza non mi riesce ancora bene, ho pensato che sarebbe stato meglio avere un'alternativa da proporre nel caso la pizza fosse immangiabile.
Così, sfogliando ancora il libro delle ricette toscane ho trovato questa focaccia molto interessante e semplice, che utilizza il lievito istantaneo per torte salate.
Il sapore è davvero particolare, c'è la granulosità della farina di mais, c'è il sapore delle olive che va e viene...
Una parte l'ho servita semplicemente tagliata a cubotti da sgranocchiare come pane.
La rimanente invece l'ho farcita un po' con tonno mescolato a capperi tritati finissimi e un po' con il pecorino.
Provatela, per una cena un po' rustica e insolita.
E la pizza? Era mangiabile, non ancora perfetta ma mangiabile.

Ingredienti
250 gr di farina bianca 00
150 gr di farina di mais
1 bustina di lievito per focacce salate
100 gr di olive nere
Rosmarino
Salvia
1 spicchio d'aglio
Olio d'oliva
Sale

Preparazione
Mescolare le due farine, unire un bel pizzico di sale, il lievito e girate bene.
Aggiungete un paio di cucchiai d'olio, alcune foglioline di rosmarino e di salvia tagliuzzate, l'aglio a fettine e le olive snocciolate.
Impastate bene il tutto unendo circa un bicchiere d'acqua: quando avrete otenuto un impasto tipo pane stendetelo in una tegli leggermente unta d'olio.
Fate delle fossette con i polpastrelli delle dita sulla superficie dell'impasto, salate leggermente e irrorate con olio.
Cuocete in forno caldo (200° C) per circa 40 minuti.

sabato 15 gennaio 2011

Buono a sapersi

Leggevo su un libro di cucina, proprio nelle ultime pagine, quelle che non legge mai nessuno (solo io che comincio i libri dalla fine), questi piccoli consigli che condivido con piacere.
Sono quasi certa che molti siano già risaputi però non si sa mai...

Gruviera o Gorgonzola: per mantenerli freschi, riporli in frigorifero con una zolletta di zucchero nel contenitore.

Insalata appassita: tuffandola per pochi minuti in acqua calda riprende corpo e freschezza.

Insalata: per eliminare un eccesso di aceto nel condimento, immergere un pezzo di pane: la mollica provvederà ad assorbirlo.

Limone: prima di spremerlo immergerlo in acqua calda per qualche attimo: la spremitura sarà più facile e completa.

Noci vecchie: per fare "rinvenire" buttarle in acqua bollente salata e lasciarle raffreddare.

Odore di fritto: lo si può diminuire notevolmente friggendovi alcune foglie di prezzemolo.

Pane grattugiato: per evitarli il sapore stantio unire qualche foglia di alloro.

Prezzemolo, basilico, salvia, rosmarino: per conservarli riporli in vasi di vetro chiusi in frigorifero.

Sale: un pizzico di sale grosso evita all'olio in frittura di schizzare.

Patate lessate: mettere un cucchiaio di aceto nell'acqua salata dove cuociono le patate. Aiuta a non far aprire la buccia e rompere le patate (consiglio da parte di Barbara)

Vaniglia: Stai per buttare la stecca di vaniglia bourbon dove hai preso i semini? Feeermaaati che costa un botto! Mettila nello zucchero...profumerà.
Inoltre nella prossima ricetta che ha tra gli ingredienti la vaniglia usane la metà e trita in un robot la vecchia stecca con lo zucchero, oppure aggiungila alla crema (sembra consiglio da parte di Barbara che ne sa una più del diavolo...).


Ed ecco la Chicca nella sua ultima battaglia contro il nemico numero 1, il temibile mocio...

giovedì 13 gennaio 2011

Berlingozzo di Prato

ovvero, un altro ciambellone!!
Ho scoperto di avere un libro di ricette toscane e sfogliando distrattamente le pagine dedicate ai dolci mi sono soffermata sulla foto di un bel ciambellone con il buco. 
Leggo gli ingredienti e scopro che è fattibile, niente burro ma olio d'oliva e poi, un bicchiere di vin santo... che non ho ma ho un vino aromatico, da dolci, che si chiama Zibibbo, che mi ha regalato il mio ex datore di lavoro (il mio caro Dottor Simoni, un bacio). 
Così, la preparo e già l'impasto sprigiona un profumo diabolico...
E addio dieta...

Ingredienti:
400 gr di farina
2 uova e 2 tuorli 
200 gr di zucchero
1 bustina di vaniglia
100 gr di olio d'oliva
mezza bustina di lievito per dolci
1 bicchiere di vin santo
1 arancia
Sale
Zucchero a granelli

Preparazione:
Sbattete le uove con lo zucchero con uno sbattitore elettrico, poi unite la vaniglia, l'olio, il lievito, il vinsanto, la scorza grattuggiata dell'arancio e un pizzico di sale.
Mescolate bene e poi unite lentamente la farina fino ad ottenere un composto molto liscio e morbido (ummmm fa un profumo..)
Versate il composto in uno stampo per ciambelle con il buco in mezzo unto d'olio e infarinato, quindi copritelo con dello zucchero a granelli.
Cuocete in forno a 180° per circa 40 minuti.

La consistenza corposa di questo ciambellone fa si che esso si presti per essere farcito con ogni ben di dei, marmellata d'arance, crema al limone o, ludrata delle ludrate, Nutella... o magari una fetta con la marmellata, una con la crema, una con la Nutella...

mercoledì 12 gennaio 2011

Tortelloni di salmone affumicato ripieni di ricotta...


... nati per assemblare una montagna di piccoli avanzi del frigorifero e cresciuti fino a diventare una cena.
Stavo appunto cercando di decidere cosa cucinare con sguardo meditabondo davanti alla porta aperta del frigorifero.
Così, ho preso tutti gli scartoccini già aperti, mischiato un po' di questo e un po' di quello e mi sono resa conto che mi era venuto fuori qualcosa che assomigliava al ripieno per i tortelloni.
Non avendo la sfoglia ho deciso di usare le fette di salmone, ho messo un po' di ripieno e chiuso le fette a mo' di tortellone.
Bhe, si, lo ammetto, non sono perfetti, però il sapore è suggestivo e nuovo.
Penso, con questo strano piatto, di poter anche partecipare al contest sul salmone del blog di La Renna in Cucina , mah, bho, non so...  ci provo.

La renna in cucina


Ingredienti:
100 gr di salmone affumicato
50 gr di ricotta
50 gr di philadelphia
1 tuorlo d'uovo
prezzemolo
noce moscata
1 pizzico di sale

Procedimento:
In una ciotola mettere la ricotta, la philadelphia, il prezzemolo, il tuorlo un pizzico di sale e di noce moscata. Mescolare bene facendo amalgamare i sapori.

Mettere una cucchiaiati di composto al centro delle fette di salmone e chiuderle come se fossero dei tortelloni. 


Mettere delicatamente i tortelloni in una teglia da forno e cuocere per 5 minuti in forno già caldo a 200 gradi. 
Io l'ho servito come secondo, perchè va bene che sono a forma di tortellone ma di certo non se ne può mangiare un piatto intero, uno o due bastano e avanzano. 
Li consiglio con il contorno di patate, bollite e poco condite per fare contrasto con i tortelloni molto saporiti.

Io li ho accompagnati con dei mini crostini fatti con il pancarrè e l'avanzo del ripieno squizzato con la siringa per dolci.

lunedì 10 gennaio 2011

Umarels

Oggi niente ricette. 
Ero al lavoro, al lunedì pomeriggio lavoro come assistente da una ginecologa; accolgo le pazienti, prendo le telefonate, faccio le fatture, fisso gli appuntamenti, do l'acqua alle piante e scrivo le scadenze sui farmaci che gli informatori omaggiano alla dottoressa.
Un lavoro semplice, ma io ci metto comunque in mio impegno.
Mi chiama la Dottoressa, trafelata, come al solito. 
Presa da mille impegni ha dimenticato di pagare un bollettino che scade oggi.
Vado io, gli dico. Ma non si può fare, deve pagare con il bancomat... non insisto.
Dopo 5 minuti sento il suono dei suoi passi sotto il portico ed entra tipo ciclone nell'ambulatorio.
<Non ce l'ho fatta, c'era troppo da aspettare, senti, vacci tu per favore>
E così, mi scarabocchia il pin sul biglietto elimina code della posta (turno A411), mi da il bollettino e il bancomat e corre in bagno a fare pipì.
Scene di normale isterismo.
Mi metto la giacca, mi arrotolo la sciarpa ed esco con il mio bollettino in mano.
Trovo l'ufficio postale, nascosto in una viuzza secondaria.
Ci sono 5 o 6 persone fuori che si fumano una sigaretta. Brutto segno.
Entro.
Un caldo tipo foresta pluviale, quel caldo umido che ci può essere solo a Bologna in un giorno di nebbia (oggi per l'appunto).
Guardo l'indicatore luminoso che segna naturalmente il numero A412, un numero dopo il mio.
Sospiro e cerco la macchinetta per prendere un altro numero.
Guarda la macchinetta e cerco di capire quale bottone devo premere per pagare un bollettino.
Naturalmente sbaglio... 
Ripigio e guardo il numero: A439
Va bhe, ho capito, sarà meglio che mi sieda.
Mi guardo un po' intorno fra la folla. 
Ci sono tante sedie ma tutte occupate. Tranne una.
Mi siedo e tiro fuori il mio Ipod per ascoltare un po' di musica.
Intanto con un occhio tengo sotto controllo i numeri sul display che però sembra mummificato perchè non accenna ad andare avanti.
Sono seduta da 2 minuti quando vedo venire verso di me un signore anziano con una stampella.
Mi alzo per farlo sedere con il timore di ricevere una stampellata in testa (non si sa mai...) e invece ci sorridiamo quasi in contemporanea.
<Grazie> dice lui
<Prego> dico io
che dialoghi....
mi appoggio al muro, incuneandomi tra un paio di signori, sempre in attesa che il display riprenda vita.
Per distrarmi osservo le persone. 
Ascolto la musica con un auricolare solo perchè non mi piace escludermi completamente dalla vita esterna.
Un altro signore anziano guarda con disperazione il display stringendo il bigliettino del suo turno fra le dita. 
Quando finalmente il display si rianima esulta ma non sa assolutamente dove deve andare, quale è lo sportello giusto che ha chiamato il suo numero.
Viene prontamente indirizzato da una ragazza che lo spedisce verso lo sportello 4 gestito da un bel ragazzo moro con pircing sul sopracciglio.
Osservo, un po' perchè il tipo allo sportello è carino e un po' perchè l'omino mi fa tenerezza.
Ha un pacco di bollette da pagare che con pazienza il ragazzo dipana.
Alla fine rimane una sola bolletta, quella dell'Hera, che ha 10 fogli ma non il bollettino.
Il ragazzo con il pircing gli spiega molto gentilmente che senza bollettino lui non può effettuare il pagamento e che se vuole può pagare anche in altri modi, con bonifico o in tabaccheria e per fortuna, scartabellando nella bolletta si accorge che c'è la domiciliazione bancaria e che quindi la bolletta viene pagata direttamente dalla banca con addebito sul conto.
L'omino lo ringrazia e gli stringe la mano veramente grato di tutto l'aiuto ma sopratutto della gentilezza che il ragazzo gli ha dimostrato.
A me viene da sorridere e mi sento felice.
D'un tratto mi sento chiamare; è il signore della stampella.
<Signorina, visto che è stata così gentile, la disturbo ancora, posso chiederle? Ho lasciato a casa gli occhiali e devo compilare questo coso (un bollettino) cosa c'è scritto qua, cosa ci devo scrivere?>
Guardo, leggo, gli spiego e lui mi ringrazia cento volte.
Mi sento felice.  Di nuovo.
Dopo 50 minuti di attesa tocca a me.
Pago ed esco. L'ufficio postale è ancora pieno di gente.
Fuori fa freddo ma io mi sento calda dentro. 

p.s. Umarels
visto che ho scritto poco metto anche un ps così proprio sfinisco fino in fondo.
La cara Passiflora mi chiede: 
<cosa vuol dire il titolo del post?>
Umarels.
Chi sono gli Umarels?
Bhe, gli Umarels sono dappertutto, potremmo dire che Umarels sono in mezzo a noi... attenti!!!
Come dicevo a Passiflora sono i mariti delle Sdaure, pensionati senza meta che gironzolano per la città occupati in attività di vario genere. 
Li trovi agli angoli delle strade, sembra che vogliano attraversare ma invece se ne stanno lì per delle mezze ore ad osservare. 
Ad osservare cosa?
Mah? Il traffico, gli uccellini che passano, la Sdaura che torna a casa con il cariolino della spesa...
E se qualcuno si ferma per chiedere indicazioni per una strada l'Umarels è sempre pronto ad aiutare, fornendo indicazioni precise che vi porteranno esattamente dall'altra parte di dove volevate andare ma insomma, non si può avere tutto dalla vita.

Oppure li trovate dove ci sono lavori in corso, intenti ad osservare e sempre pronti a dare indicazioni agli operai su come procedere nello scavo...
E' di sicuro la notizia bolognese del giorno: un umarell cade in una buca mentra sta osservando le maestranze al lavoro. Onore al caduto!
Se avete tempo e volete farvi due risate a cuor leggero poter dare un'occhiata a questo sito sugli Umarels e vi segnalo anche il libro dedicato agli Umarels immortalati nella tipica postura da Umarels: mani dietro la schiena, passo morbido e calmo, schiena lievemente piegata.
 

Fateci caso, sono dappertutto, a Bologna Umarels, a Milano magari li chiamate in un altro modo ma sono lì, dietro di voi, alla fermata del bus, al supermercato seduti a chiaccherare di politica, sport, gossip!!
Un bacio a tutti

domenica 9 gennaio 2011

Colazione da te: Ciambella al Nesquik

Sarà la trecentesima volta che vedo in vari altri blog di cucina il banner del contest "Colazione da te" del blog Cappuccino & Cornetto, e, tutte le volte che lo vedo penso, accipicchia, mi piacerebbe partecipare... e poi regolarmente mi passa di mente, perso inesorabilmente fra le mille cose da fare. 
Questa mattina però, mio figlio mi fa: <mamma, oggi la colazione la preparo io, faccio tutto io!!>
Bene, dico, tu fai e io fotografo.
E così, eccola qua, la nostra colazione della domenica mattina.

Per prima cosa la ciambella al Nesquik, morbida, soffice, golosa, tutta per me...


Ho detto che è tutta per me perchè gli altri preferiscono il salato...
Per Papy: tazza latte e Nesquik e mini caffè macchiato con schiuma nella tazzina con delizioso toast prosciutto cotto e formaggio. 

Per Pierino: tazza di latte e Nesquik con toast doppio formaggio e prosciutto cotto.

E per finire il mio cappuccino, poco latte, molta schiuma e molto, molto, molto caffè.

Ed ora la ricetta della ciambella al Nesquik.

Ingredienti:
4 uova
300 gr di zucchero di canna
200 gr di farina
1 vasetto di yogurt alla nocciola
1 vasetto dello yogurt di olio di semi
1 bustina di lievito 
3 cucchiaioni di Nesquik

Procedimento:
Montare le uova con lo zucchero. Aggiungere lo yogurt sempre mescolando con le fruste. Unire l'olio, la farina, il lievito e il nesquik, tutto setacciato. Mescolare bene il tutto con le fruste.
Imburrare e infarinare uno stampo grande con il buco in mezzo e far cuocere a 180° per 45 minuti facendo la prova stecchino. Far raffreddare e spolverizzare con zucchero a velo.

Ma... che succede?
Un clandestino sta "brucando" le briciole del toast!!
La Chicca che aspira le bricioline del toast

Ne è rimasta una qua sotto!!

bhe... la colazione è stata apprezzata veramente da tutti!!

Colazione da Te - Blog Cappuccino & Cornetto
Una buona colazione a tutti!!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...